GEAPRESS – Addirittura in comodato d’uso. In tal maniera i cacciatori di Argignano di Fabriano, frazione di Fabriano (AN) usufruivano dei locali a loro ceduti dal Comune. Al suo interno, però, due componenti della squadra dei cinghialisti stavano macellando due caprioli, la cui caccia, nella Provincia di Fabriano, è vietata. Nei sacchi di plastica, budella, pezzi di stomaco ed altre parti di scarto più le pelli dei due animali con le vistose tracce di arma di fuoco e, per un animale, il taglio dello sgozzamento. Molto probabilmente il capriolo era rimasto ferito. Invece di ucciderlo sparando il colpo di “grazia”, avevano preferito usare il coltello.
Tra l’altro” ha dichiarato il dott. D’Amato,  Comandante Provinciale di Ancona del Corpo Forestale dello Stato, “oltre all’eventuale presenza del reato di maltrattamento di animali, stiamo considerando anche la posizione dei partecipanti alla battuta di caccia al cinghiale della stessa squadra. Cercheremo cioè di accertare se vi sono state responsabilità di altre persone”.
Per arrivare ai cacciatori-bracconieri la Forestale ha seguito alcune segnalazioni. In tal maniera gli Agenti dei Comandi Stazione di Sassoferrato e Fabriano, intervenuti sul posto, hanno provveduto al sequestro dei resti dei due animali e delle carabine utilizzate per il loro abbattimento. Si tratta di una Browning/FN Herstal, modello “Long trac” calibro 30, completa di caricatore con 5 cartucce e fodero di tela, ed una Heckler & Koch, modello “SLB 2000 Light” calibro 30, con fodero imbottito e caricatore con 3 cartucce.
Nel locali del Comune ceduti ai cacciatori vi erano anche le carcasse di tre cinghiali. (GEAPRESS – Riproduzione vietata senza citare la fonte).

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